DALL’ASCO I RISULTATI DI UN NUOVO TRATTAMENTO CHE MIGLIORA LA SOPRAVVIVENZA DEI PAZIENTI CON MESOTELIOMA PLEURICO

Chicago, 3 giugno 2023 – I risultati dello studio IND.227 sono stati presentati oggi al meeting annuale 2023 dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) durante la sessione orale dedicata ai tumori toracici. Lo studio internazionale di fase 3 ha valutato come nuovo trattamento di prima linea un farmaco immunoterapico, pembrolizumab, in combinazione con la chemioterapia per i pazienti con mesotelioma pleurico avanzato o metastatico non operabile. Pazienti, per dirla in breve, che hanno lavorato per anni a stretto contatto con l’amianto.
IND.227 è uno studio accademico condotto da 3 gruppi cooperativi, il Canadian Cancer Trials Group (CCTG), il gruppo cooperativo italiano sui tumori toracici coordinato dall’Istituto Nazionale Tumori di Napoli e l’Intergruppo cooperativo sui tumori toracici francese (IFCT), e ha definito una nuova opportunità terapeutica per i pazienti con mesotelioma pleurico. Francesco Perrone, Direttore dell’Unità Sperimentazioni Cliniche dell’Istituto Tumori di Napoli e Presidente Eletto AIOM è Principal Investigator dello studio, insieme al Canadese Quincy Chu, Direttore dell’Oncologia del Cross Cancer Institute di Edmonton, che ha presentato i risultati dello studio a Chicago.
“Nello studio IND.227, l’aggiunta di pembrolizumab alla chemioterapia con platino e pemetrexed ha determinato un miglioramento significativo della sopravvivenza globale, della sopravvivenza libera da progressione e del tasso di risposte obiettive dei pazienti con mesotelioma pleurico avanzato o metastatico non operabile”, spiega Marilina Piccirillo, dirigente medico dell’Unità Sperimentazioni Cliniche e responsabile scientifico del coordinamento dello studio in Italia.
“Il mesotelioma pleurico è un tumore correlato all’esposizione all’amianto, e sebbene l’uso di questo materiale sia stato vietato in Italia ormai 30 anni fa, a causa del lungo periodo di latenza tra l’esposizione e l’insorgenza della malattia, l’incidenza del mesotelioma è ancora oggi in aumento. Peraltro, spesso questo tumore viene diagnosticato in stadio già avanzato e non operabile e la prognosi è molto infausta. Infatti, prima dei recenti risultati ottenuti con gli immunoterapici, la chemioterapia è stata per decenni l’unico trattamento disponibile, con risultati molto scarsi. La partecipazione a questo studio è stata quindi un’ottima opportunità per i pazienti italiani, come dimostrato dal fatto che circa metà dei 440 pazienti in studio sono italiani.” aggiunge Alessandro Morabito, direttore dell’Oncologia Clinica Sperimentale Toraco-Polmonare e uno degli sperimentatori più attivi nello studio.
Lo studio è stato finanziato dalla Canadian Cancer Society e dall’azienda Merck che ha fornito inoltre il pembrolizumab.
“Siamo orgogliosi, insieme ai 17 centri italiani distribuiti su tutto il territorio nazionale che abbiamo avuto l’onore di coordinare, di aver preso parte a questo studio e di aver contribuito ad offrire una nuova opzione di trattamento ai pazienti affetti da mesotelioma pleurico avanzato inoperabile, che, se approvata dalle Autorità Regolatorie, potrebbe essere disponibile tra pochi mesi in pratica clinica”, chiude Marilina Piccirillo.

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