Napoli: medici e pazienti si legano le mani per protestare contro lo smantellamento del Sistema sanitario nazionale. Proteste e manifestazioni anche in altre 20 città italiane.

Si sono presentati in conferenza stampa con le mani legate. La clamorosa protesta ha preso vita questa mattina alla Sala dei Baroni del Maschio Angioino, dove le principali organizzazioni sindacali (che nel loro complesso rappresentano per la Campania oltre 120.000 dirigenti medici, veterinari e sanitari dipendenti del SSN), e con loro 15 associazioni di cittadini e pazienti, hanno chiesto alla politica un chiaro impegno in difesa del Servizio sanitario nazionale pubblico. La stessa protesta è andata in scena in quasi tutti gli ospedali Campani, dando vita ad un flash mob che ha visto assieme, senza alcuna distinzione, camici bianchi e cittadini. Nessuna rivendicazione sindacale, solo la giustificata preoccupazione nei confronti di una sanità pubblica ormai prossima al tracollo. «Da tempo – dicono sindacati e pazienti – assistiamo ad un processo che mina la sostenibilità, l’equità e l’accesso alle cure». Fortissima la denuncia dei rischi legati alla devolution. Sindacati e pazienti sottolineano infatti come il diritto Costituzionale alla salute è oggi declinato nelle Regioni in 21 modi diversi. Un sistema destinato a peggiorare a causa dell’autonomia differenziata che accentuerà le diseguaglianze nell’accesso alle cure che costringono gli ammalati a viaggi della speranza sulla direttrice Sud-Nord. «I processi di autonomia differenziata avviati dal Governo e dalle Regioni accentueranno drammaticamente le differenze tra gruppi sociali e aree geografiche, trasformando il diritto alla salute in un bene di lusso che costringerà i cittadini a pagare le cure di tasca propria o a rinunciare all’accesso alle cure quando non potranno permetterselo. Sarà sempre meno sostenibile per gli operatori sanitari, sia per condizioni organizzative che economiche, lavorare nella propria Regione al Sud per cui aumenterà la migrazione non solo dei pazienti ma anche degli operatori, al Nord se non addirittura all’estero». Un sistema che evolve sempre più rapidamente verso il privato, dove solo chi potrà permetterselo riceverà cure adeguate. La protesta di Napoli è certamente tra le più forti, ma sono decine le manifestazioni che oggi hanno preso vita da Bolzano a Catania, coinvolgendo complessivamente altre 20 città in tutto lo stivale. Non un caso, visto che l’Italia è fanalino di coda per spesa sanitaria in Europa, sia per valori pro-capite a parità di potere d’acquisto, sia per percentuale di PIL, ed il definanziamento pluridecennale ha prodotto un continuo ridimensionamento della Sanità pubblica con progressiva privatizzazione dei servizi sanitari. «Oltre a rivendicare finanziamenti adeguati – dicono i sindacati – chiediamo una seria riforma che tuteli veramente il diritto alla salute, che affronti le emergenze e criticità sia negli ospedali che nel territorio. La crisi degli ospedali non si esaurisce nei Pronto soccorso, sovraffollati di pazienti e sostenuti da pochi medici e professionisti sanitari allo stremo delle forze ed in condizioni lavorative sempre più precarie e rischiose».

Sindacati aderenti:
ANAAO ASSOMED / FEDERAZIONE CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI-CIMO-CIMOP-FESMED) / AAROI-EMAC / FASSID (AIPAC-AUPI- SIMET-SINAFO-SNR) / FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN / FVM FEDERAZIONE VETERINARI E MEDICI / UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA / CISL MEDICI

Associazioni aderenti:
AISLA / AISTOM / AMICI ETS / ANED / APMARR / ANLAIDS / APSILEF / CITTADINANZA ATTIVA / FAMIGLIE SMA / FAVO / FEDERASMA E ALLERGIE / FINCOPP ODV / FORUM TRAPIANTI / NADIR ETS / UILDM

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