Funghi velenosi raccolti nel bosco dei Camaldoli,
muore 90 enne. Altre 4 persone in ospedale

Raccolgono, cuociono e mangiano funghi velenosi raccolti nella zona boschiva alle spalle del Monaldi: una famiglia intossicata, quattro persone ricoverate al Cardarelli, due in rianimazione. Una donna di 92 anni muore.
L’Asl Napoli 1 Centro ha disposto l’invio degli ispettori del Dipartimento di Prevenzione. I funghi sarebbero stati raccolti nell’area boschiva alle spalle del Monaldi, sulla collina dei Camaldoli, dove ci sono faggi, castagni e pini mediterranei. All’apparenza sembravano dei chiodini: la famiglia li ha consumati ieri, ma nella notte si sono sentiti tutti male.
“È fondamentale far passare un messaggio diretto ai raccoglitori, per sensibilizzarli sul fatto che non devono consumare funghi di sospetta determinazione. Nel dubbio mai consumarli. Non ci si può improvvisare esperti, spesso le persone si limitano a guardare qualche foto su un libro o su internet, ma un conto è un’immagine, un conto è il fungo nella sua realtà e con le dovute distinzioni”. A dirlo è il direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva. L’invito, quindi, è di raggiungere, previo appuntamento (sian@pec.aslna1centro.it, sian@aslnapoli1centro.it, 081-254.98.29 / 98.32 / 98.37) la sede del Frullone – Dipartimento di Prevenzione, Unità Operativa Igiene degli alimenti, ispettorato micologico (strada Comunale del Principe 13/A – c/o Presidio Frullone – “Plesso Laterale” – V piano) – con il proprio cestino o la propria cassetta carica di funghi, far stilare una determinazione dai micologi della struttura pubblica e ricevere una certificazione. Il “servizio” è gratuito. “A quel punto c’è la certezza che il consumatore può assumere funghi certificati e commestibili”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *