Bruno Zuccarelli: «Altro sangue sulle coscienze: l’indifferenza uccide nelle carceri italiane»

«A brevissima distanza dall’ultimo, tragico episodio siamo costretti a registrare un altro, inaccettabile suicidio tra le mura del carcere, stavolta di Secondigliano. Un uomo ha posto fine alla sua esistenza, un grido disperato che si aggiunge al coro di sofferenza ignorato dalle istituzioni. Non si tratta più di una semplice emergenza: siamo di fronte a una tragedia annunciata e colpevole, la diretta conseguenza di un sistema carcerario al collasso che calpesta la dignità umana e nega il diritto alla salute». Lo dice il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli.

Del resto, le parole espresse solo pochi giorni fa suonano oggi come un monito tragicamente inascoltato. L’indifferenza delle istituzioni non è più tollerabile, «si configura come omissione di soccorso nei confronti di persone che stanno scontando una pena e sono vulnerabili e disperate. Il sovraffollamento, la cronica mancanza di personale sanitario e di supporto psicologico, le condizioni di vita disumane non sono fatalità, ma precise responsabilità politiche che esigono risposte immediate e concrete».

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Napoli e provincia, denuncia con la massima fermezza questa spirale di morte e disperazione. «I nostri colleghi che operano nelle carceri – prosegue Zuccarelli – sono al limite delle loro forze, costretti ad assistere impotenti al deterioramento fisico e mentale dei detenuti. La loro professionalità e il loro impegno vengono vanificati e mortificati da un sistema che antepone la logica del contenimento alla cura e al recupero». Zuccarelli chiede un intervento delle istituzioni per garantire condizioni detentive dignitose, personale sanitario sufficiente e programmi di reinserimento efficaci. «Ogni giorno di ritardo aggrava una situazione già insostenibile che ci rende tutti complici di questa vergogna».