In merito all’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19, si specifica che nella settimana compresa tra il 4 e il 10 gennaio 2024 si registrano: 
 
·       20.945 nuovi casi positivi con una variazione di -45,9% rispetto alla settimana precedente (n: 38.737)
·       355 deceduti con una variazione di -4,3% rispetto alla settimana precedente (n: 371)
·       226.569 tamponi effettuati con una variazione di -6,6% rispetto alla settimana precedente (n: 242.518)
·       Tasso di positività del 9,2% con una variazione di -6,7% rispetto alla settimana precedente (16%)
·       Il tasso di occupazione in area medica al 10/01/2024 è pari all’8,2% (5.131 ricoverati), rispetto al 10,1% (6.320 ricoverati) del 03/01/2024.
·       Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 10/01/2024 è pari al 2,4% (213 ricoverati), rispetto al 2,8% (246 ricoverati) del 03/01/2024.
“I dati di questa settimana evidenziano una ulteriore frenata della diffusione del Covid, che si riflette anche sulla riduzione del tasso di occupazione delle strutture ospedaliere, sia in area medica che in terapia intensiva. Un risultato che dobbiamo consolidare, continuando a proteggere i più fragili attraverso la vaccinazione che, ricordiamo, è possibile ricevere contemporaneamente a quella anti-influenzale, particolarmente importante visto l’andamento delle ultime settimane. Siamo ancora in tempo. Rinnoviamo l’invito alle Regioni, in particolar modo a quelle che più fanno fatica, a mettere in campo ogni azione organizzativa e di comunicazione, soprattutto sul territorio, per evitare il sovraffollamento delle aree di emergenza ospedaliera”.
Così il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute, Francesco Vaia.  

Con lo svolgersi delle festività natalizie in Italia, si è osservato un significativo aumento delle infezioni da COVID-19 e influenza. Un aumento dei casi di infezioni da virus respiratori che, come riportano gli esperti, non ha ancora raggiunto il picco, soprattutto con il ritorno a scuola e la ripresa a pieno ritmo del lavoro.

Per quanto riguarda le infezioni da COVID-19, la variante JN.1 è diventata la variante dominante nel Paese, secondo i dati della sorveglianza del Ministero della Salute.

Nonostante questo scenario difficile, è rassicurante notare che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tutti i vaccini contro il COVID-19 approvati continuano a offrire protezione contro le forme gravi della malattia e il decesso. Questa protezione si estende a tutte le varianti circolanti, compresa la JN.1.

Dati non clinici precedentemente condivisi hanno dimostrato che il vaccino aggiornato contro il COVID-19 di Novavax induce una cross-neutralizzazione contro la JN.1, nonché le subvarianti BA.2.86, EG.5.1, FL.1.5.1 e XBB.1.16. Questa efficacia si allinea con ulteriori dati non clinici che mostrano che il vaccino aggiornato di Novavax induce risposte immunitarie funzionali per le varianti XBB.1.5, XBB.1.16 e XBB.2.3.

Giuseppe Bunone, Country Director, Commercial Operations Italy di Novavax dichiara: “La vaccinazione rimane la strategia vincente per le categorie a rischio, tra cui gli individui oltre i 60 anni e le persone sopra i 18 anni con patologie croniche degenerative, poiché aiuta a proteggere da forme gravi della malattia e dal rischio di decesso. Siamo lieti che questi dati preliminari sull’efficacia del nostro vaccino contro questa variante di interesse siano positivi.”