Riabilitazione, Polizzi (Aspat): ad Avellino fabbisogno penalizzato, Intervenga la Regione.

«Il settore riabilitativo è in crisi e ad Avellino la Asl sottostima il favbbisogno penalizzando il budget”. A tracciare il punto ieri un incontro con la stampa Pierpaolo Polizzi presidente di Aspat Campania per conto delle Associazioni di categoria maggiormente rappresentative – tra cui Aisic – della Macroarea Riabilitazione, sociosanitario e Salute mentale e su input dei Centri privati istituzionalmente accreditati della Asl di Avellino. All’Hotel de la Ville di Avellino nella conferenza pubblica è stato approfondito il tema della rimodulazione del fabbisogno prestazionale del comparto riabilitativo irpino. “L’obiettivo – ha detto Polizzi – è raggiungere una equità distributiva delle risorse regionali ed il superamento delle non più tollerabili diseguaglianze territoriali».
Le ragioni della mobilitazione delle imprese sanitarie avellinesi, erogatrici per conto del Servizio sanitario regionale di un volume complessivo annuo di oltre trecentomila prestazioni nei diversi setting assistenziali della Macroarea della riabilitazione, sono state approfonditamente trattate nel corso dell’evento pubblico. Un dossier sottoposto alla direzione generale e strategica della Asl di Avellino, alle organizzazioni sindacali dei lavoratori in rappresentanza degli operatori del comparto, alla Segreteria regionale e delegazione territoriale di CittadinanzAttiva – Tribunale dei Diritti del Malato, a tecnici ed esperti qualificati del settore riabilitativo.
L’iniziativa è incentrata sulla carenza di assegnazione del budget nella Asl di Avellino il cui territorio rappresenta per il setting ambulatoriale/domiciliare il fanalino di coda in termini di rapporto di risorse assegnate rispetto alla media regionale pro-capite. “Lo specifico Tavolo tecnico paritetico aziendale, la cui ripresa nell’autunno scorso è stata fortemente voluta dal direttore generale aziendale Nicola Ferrante – ha spiegato Polizzi – ha documentato che l’Asl di Avellino detiene il più basso indice di prestazioni pro-capite della Campania pari a 0,67 ossia lo 0,25 per cento in meno della media e un deficit di 101.491 prestazioni mancanti all’assistenza ambulatoriale riabilitativa.
In termini di corrispondenti volumi di spesa per il biennio 2022/2023. L’Asl di Avellino viene penalizzata dunque con un minore impatto budgettario rispetto alla media regionale di circa 4, milioni di euro”.
Le Associazioni di categoria e l’Aspat in primis, sin dal 2014 hanno sollecitato correzioni di rotta alla programmazione regionale per ridistribuire e adeguare le risorse al fabbisogno stimato ed erogato ma finora non è stato superato questo gap che colpisce soprattutto i cittadini che si rivolgono a strutture riabilitative per prestazioni indispensabili soprattutto nell’età evolutiva e messi in lista di attesa o respinti per l’incapienza del budget relativo ai tetti di spesa assegnati. «Rispetto agli andamenti dei consumi e tenendo conto del monitoraggio che facciamo periodicamente e sistematicamente su risorse e volumi di attività – ha poi sottolineato Polizzi – emerge il rischio che in autunno ci ritroveremo nell’impossibilità di dare continuità assistenziale ai cittadini per la riabilitazione».
C’è insomma necessità di una distribuzione più omogenea delle risorse regionali e di superare le non più tollerabili diseguaglianze territoriali”. “Abbiamo la possibilità di fare proposte percorribili e sostenibili dati alla mano – ha poi concluso il presidente di Aspat – che sono la continuazione di quanto già avviato nel 2014 da parte della Regione Campania sul problema delle quote capitarie per l’asegnazione del budget. L’Asl di Avellino, purtroppo, è la più sottostimata rispetto alla distribuzione delle risorse in base alle quote per ciascun assistito rispetto alla popolazione residente”. A chi spetta effettuare i correttivi. Alla Asl? No, è la Regione che, in sede di assegnazione delle risorse per ciascuna Asl, prevede il riparto delle risorse”.

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