Un rombo per la vita, da Napoli a Taranto in nome di Gabriele

Oggi e domani tutti in strada su due ruote: capitanati da Paolo Ascierto i motociclisti della Campania raggiungeranno Taranto, prima tappa di un viaggio che intende toccare tutta l’Italia. Partenza alle 13. Il motoraduno, organizzato dall’Harley Davidson di Agnano, e patrocinata dalla Regione Campania, ha come scopo una raccolta di fondi da devolvere alla Fondazione Melanoma di cui il prof è presidente. E a bordo di una Road King Special ci sarà  l’oncologo napoletano. Il primo appuntamento è dedicato a Gabriele Murgolo, giovane vittima, tre anni fa, del melanoma a soli 17 anni.
 
Napoli, 20 maggio 2023
E’ partita oggi alle 13 la prima edizione di “Un rombo per la vita”, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Melanoma, presieduta dall’oncologo Paolo Ascierto, insieme con l’Harley Davidson di Agnano.
Dallo spazio antistante la concessionaria di via Eduardo Scarfoglio, i motociclisti dell’Harley Davidson si sono dati appuntamento per raggiungere Taranto, prima tappa di un viaggio che intende toccare tutta l’Italia per raccogliere fondi a favore della ricerca ma, ancora prima, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione oncologica, in un momento in cui, a causa del Covid, la mancanza di controlli ha portato a un aumento preoccupante dei tumori.
E non è un caso la scelta di Taranto, città natale di Gabriele Murgolo, un ragazzo scomparso nel 2020 a 17 anni in seguito a un melanoma metastatico. Gabriele era un appassionato motociclista e il professore Ascierto, che lo aveva in cura, ha deciso, così, di onorarne la memoria dedicandogli la prima tappa di questo tour. Una delegazione di motociclisti, tra cui Ascierto e alcuni suoi più stretti collaboratori dell’Istituto dei tumori di Napoli, raggiungeranno nel primo pomeriggio la casa del ragazzo scomparso e consegneranno nelle mani dei genitori un casco firmato da tutti loro. Il papà del ragazzo si unirà al gruppo in sella alla motocross di Gabriele.
“Gabriele Murgolo aveva 17 anni quando 3 anni fa il melanoma se lo è portato via. Per strapparlo alla morte non sono servite le terapie più innovative. – dice Ascierto –
Gabriele appartiene a quel 50 per cento di pazienti che per la scienza rappresenta ancora un fallimento. Purtroppo l’immunoterapia, a cui Gabriele fu sottoposto, salva un paziente su due. Un risultato eccezionale se si considera che fino a 10 anni fa i pazienti affetti da melanoma metastatico erano condannati a morire tutti, ma che comunque non può bastarci. Nasce da questa storia, a cui sono rimasto particolarmente legato, e dalla passione in comune che io e questo ragazzo avevamo per le moto, l’idea di iniziare un tour su due ruote per parlare di prevenzione. Un’iniziativa che è stato subito abbracciata dal titolare dell’Harley Davidson di Napoli, Paolo Di Francia e dalla Regione Campania che ci ha voluto dare il patrocinio morale. Come dico sempre: prevenire è meglio che curare, ma per prevenire è necessario conoscere. Conoscere anche i limiti di una ricerca che ha bisogno dell’aiuto di tutti noi”.
 
 
 
 
 
 

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