Ha fatto molto scalpore lo studio di un gruppo di ricercatori giapponesi circa i danni provocati dalla vaccinazione contro il Sars Cov 2 per l’azione tossica della proteina spike sui mitocondri.
Una fuga di dati medici rivela che ogni dose di mRNA contro il covid può ridurre la vita fino a 10 anni, si tratta di un vero e proprio blackout biologico calcolato.
I mitocondri sono organelli cellulari noti come centrali energetici delle cellule responsabili della produzione di energia attraverso la respirazione cellulare.
Inoltre sono regolatori dei processi cellulari, responsabili della risposta immunitaria e della produzione di alcuni ormoni.
La mancata attività mitocondriale comporta di conseguenza l’esaurimento della vitalità cellulare.
Ogni iniezione di mRNA introduce istruzioni per produrre proteina spike, strutture estranee e tossiche che innescano la distruzione autoimmune, l’ accorciamento accellerato dei telomeri (un biomarcatore diretto per l’invecchiamento), la soppressione mitocondriale che prosciuga la produzione di energia cellulare, la soppressione dei linfociti che indebolisce i sistemi di difesa naturali, l’aumento della suscettibilità al cancro a causa dell’interferenza del gene p53.
Tornando ai mitocondri quando questi funzionano le nostre cellule danno al nostro organismo tutta l’energia di cui abbiamo bisogno, nel momento in cui, a causa della proteina spike si ha una tempesta di citochine, le cellule producono molti radicali liberi che non vengono liberati e si accumulano nell’organismo creando una modifica proteica. Se la cellula non riesce ad invertire questo processo smette di lavorare correttamente provocando un invecchiamento precoce con l’accorciamento dei telomeri.
La Fondazione Mediterraneo, il cui Responsabile Scinetifico è il Professore Corrado Perricone ematologo, dopo questa disastrosa esperienza con il vaccino anti covid 19 ad mRNA sottolinea la necessità che per il futuro non venga più ripetuto l’errore di non sottoporre a tutte le fasi della sperimentazione l’eventuale antidoto.