Le nuove tecnologie sono indispensabili per ridurre complicanze e mortalità della malattia: le differenze tra mezzogiorno e il resto d’Italia in un tavolo con le regioni del Sud.

In Italia, secondo i dati ISTAT 2022 la prevalenza del diabete viene stimata intorno al 5,9% della popolazione, che corrisponde a oltre 3,5 milioni di persone affette da questa patologia. Inoltre, il trend è in costante crescita; la prevalenza aumenta al crescere dell’età fino a raggiungere il 21% tra le persone ultra 75enni ed è più frequente fra gli uomini che fra le donne (5,3% vs4,1%); alla luce dei dati riportati dal Diabetes Barometer Report 2022, il trend in crescita coinvolge anche la Regione Campania in cui oltre 400.000 persone soffrono di diabete (7,6% della popolazione, ben al di sopra della media nazionale che si attesta al 5,8%). Inoltre, secondo i dati dell’Istat e dell’Health City institute, la Regione Campania ha il tasso di mortalità per diabete più alto d’Italia, corrispondente a 5,3 decessi diretti ogni 10.000 abitanti. “Oltre a costituire di per sé un rischio per la salute, il diabete rappresenta una delle principali cause di comorbidità, nonché fattore di rischio dell’aumento di complicanze cardiovascolari e altre patologie – avverte Tommaso Pellegrino medico del policlinico Feerico II e consigliere regionale intervenuto a una tavola rotonda sulla equità di accesso all’innovazione nelle regioni del Centro Sud promossa da Motore come determinante per migliorare la gestione della malattia e ridurre la mortalità – da medico posso sottolineare che il diabete è una patologia cronica, caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue e costituisce una delle principali concause di morte. I pazienti affetti da diabete necessitano di un monitoraggio costante dei livelli di glucosio nel sangue al fine di evitare complicanze cardiovascolari che possano metterne a rischio la vita. Negli ultimi anni si sono registrate importanti novità nel campo della ricerca e sviluppo di dispositivi capaci di rispondere alle esigenze di monitoraggio continue dei livelli glicemici dei pazienti, garantendo così un flusso di dati in tempo reale fondamentali per il supporto alle decisioni terapeutiche dei medici specialisti. grazie alla semplicità di utilizzo, affidabilità e costo-efficacia, i nuovi dispositivi per la misurazione dell’indice glicemico hanno consentito il superamento delle attuali categorizzazioni tra dispositivi FGM (Flash Glucose Monitoring), a rilevamento intermittente, e CGM (Continuous Glucose Monitoring), a rilevamento in tempo reale, come riconosciuto dalle Linee di indirizzo di altre Regioni. Attualmente abbiamo in Campania aggiornato la composizione della Commissione diabetologica regionale prevista dalla Legge regionale n. 9 del 22 luglio 2009 che dovrà elaborare e aggiornare le linee guida regionali e siamo in fase di aggiornamento della gara regionale per adottare i sistemi di monitoraggio glicemico più moderni a maggiore innovazione a seconda delle diverse necessità terapeutiche”. “In Campania abbiamo nuove linee di indirizzo e una stratificazione dell’uso del miglior dispositivo possibile a seconda della complessità del paziente – ha aggiunto Ugo Trama, responsabile regionale dlele politiche del farmaco – con dati che finiscono nel Fascicolo sanitario elettronico con cartelle informatizzate che permetterà il miglioramento della gestione della cura e percorso prescrittivo dei medici ed erogativo ai pazienti. Lavorare sull’aderenza alle cure e sull’accesso all’innovazione è un investimento e non un costo in quanto abbattiamo le conseguenze nefaste di una malattia cronica ad alto costo per a gestione delle complicanze. Le tecnologie sono in grande evoluzione e richiedono anche uno sforzo informativo e formativo di operatori e pazienti”.

Ma qual è la situazione nelle alte regioni? in che misura l’equità riesce ad essere un faro nell’accesso ai sistemi innovativi di monitoraggio della glicemia per un’Italia senza disparità territoriali? La premessa è che le nuove tecnologie rappresentano un’opportunità concreta per migliorare la qualità di vita delle persone con diabete, così come quella dei loro caregiver e familiari. È quindi fondamentale che queste soluzioni siano rese accessibili in modo equo su tutto il territorio nazionale, garantendo sostenibilità e uniformità al Servizio Sanitario Regionale. L’Italia presenta ancora forti disomogeneità a livello regionale. Oggi, oltre 700.000 persone convivono con una terapia insulinica per diabete di tipo 1 o 2, ma l’utilizzo dei sensori – integrati o meno a microinfusori – resta sotto il 50% nella maggior parte delle Regioni. Regioni come Sicilia e Sardegna registrano tassi di adozione più elevati, con la Sardegna in particolare che, a causa di un’incidenza di diabete di tipo 1 tra le più alte al mondo (seconda solo alla Finlandia), ha sviluppato una maggiore sensibilità verso l’uso della tecnologia. Tuttavia, in altre aree del Mezzogiorno la situazione è allarmante: in Calabria e Puglia l’utilizzo di questi strumenti si attesta oggi sotto il 20%. Una disparità che non è più tollerabile e che richiede un intervento urgente e coordinato a livello nazionale.

In Calabria i criteri restrittivi e regole di governance della sanità non prevedono un’ottimale presa in carico del paziente diabetico, Ernesto Esposito, napoletano in passato manager della Asl Napoli 1 e oggi Commissario Sanità Ad Acta, Regione Calabria ha detto che “la regione Calabria già da qualche anno è impegnata su azioni ed attività finalizzate alla prevenzione e la cura del diabete. In particolare seguendo anche gli indirizzi nazionali ed internazionali, la regione Calabria ha posto particolare attenzione alla presa incarico dei pazienti diabetici già in età infantile e adolescenziale attraverso l’istituzione di una Rete Diabetologica Pediatrica che sebbene istituita da vari anni soltanto recentemente ha trovato la sua massima realizzazione attraverso il potenziamento della rete stessa nonché attraverso la promozione e l’educazione specifica nell’autogestione del diabete dei pazienti in età pediatrica attraverso la realizzazione di campi scuola e soggiorni educativi. Invece nell’ambito della diagnosi e cura del diabete la regione Calabria con Legge regionale 30 maggio 2025, n. 24, ha istituito il Registro regionale dei pazienti diabetici, quale strumento per la ricerca epidemiologica, l’analisi dell’incidenza e della prevalenza del diabete e delle sue complicanze croniche, i costi diretti e indiretti, l’analisi del diabete in gravidanza, la presenza di altri fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e per la malattia diabetica nell’adulto e nell’età pediatrica”.

C’è poi la Puglia dove ad oggi le tecnologie possono essere prescritte solo da alcuni centri prescrittori, limitando ulteriormente l’accesso ai sistemi innovativi per il monitoraggio della glicemia, Lucia Parchitelli, Presidente VI Commissione Istruzione, Cultura e Lavoro, Regione Puglia ha dichiarato che“il confronto tra Regioni sull’accesso equo all’innovazione in Sanità, e in particolare sulla cronicità del diabete, rappresenta una importante occasione per condividere buone pratiche e rafforzare il nostro impegno comune. Indipendentemente dal territorio di residenza, è necessario, infatti, garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità di cura e prevenzione. In Puglia stiamo lavorando per superare la frammentazione dei Centri prescrittori, con l’obiettivo di rendere l’accesso ai dispositivi omogeneo e capillare su tutto il territorio, anche attraverso la riorganizzazione della rete diabetologica e l’autorizzazione di nuovi Centri di primo e secondo livello. È un impegno che richiede visione e confronto continuo, ma che certamente ci porterà a costruire politiche sanitarie più giuste e maggiormente vicine ai bisogni delle persone, migliorando per tutti in modo significativo la qualità della vita”.

Quindi la Sardegna dove dopo la delibera del 2016 che prevede condizione restrittive per l’eleggibilità, dovrebbe rivedere e ampliare la normativa, così da allinearsi alle altre regioni in tema di equità. Stefano Piras, Direttore del Servizio Promozione e governo delle reti di cura presso la Direzione Generale della Sanità, Regione Sardegna ha sostenuto che“la Regione Autonoma Sardegna investe, ogni anno, 13 milioni di euro per la fornitura di dispositivi di monitoraggio della glicemia a favore di circa 14.000 pazienti diabetici, adulti e pediatrici, residenti in Sardegna. Con queste risorse, si sono potuti arruolare tutti i pazienti della fascia pediatrica e della fascia di transito dall’età pediatrica all’età adulta e ancora risulta soddisfatta una porzione del fabbisogno dei pazienti in età adulta. Nell’ambito dei lavori della consulta regionale della diabetologia, è allo studio un programma finalizzato a supportare la proposta di estensione della copertura del fabbisogno di dispositividi monitoraggio della glicemia, con aumento dello stanziamento annuale, da porre all’attenzione del Legislatore regionale. Nel quadro di questa proposta, sarà posta all’attenzione del tavolo tecnico delle tecnologie, costituito all’interno della consulta, la revisione dei criteri di eleggibilità valutando anche le modalità per l’estensione della platea ai pazienti in terapia insulinica base e in terapia orale”.

Infine la regione Sicilia che ha ampliato l’eleggibilità nel luglio 2022 a tutti i pazienti in terapia con insulina basale, Francesco Paolo La Placa, Dirigente Responsabile del Servizio Programmazione Territoriale del Dipartimento Pianificazione Strategica, Regione Siciliana ha spiegato come“La Regione Siciliana garantisce ai propri cittadini affetti da diabete mellito l’assistenza più appropriata, anche in termini di sistemi di rilevazione della glicemia, adottando strumenti in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita di tali soggetti in un’ottica di razionale ed efficiente utilizzo delle risorse economiche. Nel 2022, considerato il favorevole rapporto costo-beneficio del sistema in oggetto, si è autorizzata l’estensione dell’indicazione dei sistemi FGM ai pazienti affetti da diabete mellito in trattamento con farmaci ipoglicemizzanti che possono causare ipoglicemie clinicamente significative, ai pazienti con storia di ipoglicemia severa, a donne con diabete in gravidanza e a soggetti con patologie documentate che determinano ipoglicemie clinicamente significative. In via sperimentale è stata autorizzata allo specialista la prescrizione, opportunamente motivata, di sistemi di rilevazione intermittenti o in continuo della glicemia (CGM), nelle condizioni – anche in fase di definizione diagnostica – che possano comportare o far sospettare severi episodi di ipoglicemia non legati a malattia diabetica (sindromi ipoglicemiche, glicogenosi, fibrosi cistica) o con sospetta gastroparesi diabetica. Inoltre, è in fase di redazione un protocollo con il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria per una sperimentazione negli istituti penitenziari della Regione, per garantire adeguato controllo della malattia diabetica tra i soggetti detenuti, limitare gli episodi di acuzie e la necessità di ricovero”.