Esperti riuniti a Napoli: «La comunicazione medico-paziente deve entrare nel corso di laurea in Medicina e Chirurgia»
«Oggi si parla di intelligenza artificiale quasi come di qualcosa che può sostituire l’uomo in ogni ambito lavorativo, non è così. Quando ci si relaziona ad un paziente, l’intelligenza artificiale può essere un valido strumento di ausilio, ma nulla di più». Lo dice la dottoressa Clara Imperatore, responsabile scientifico di un congresso che si terrà presso l’Auditorium dell’Ordine dei Medici di Napoli mercoledì 5 giugno. L’ascolto del paziente è tempo di cura, lo è per arrivare ad una tempestiva e precisa diagnosi, per poter iniziare un’adeguata terapia e soprattutto per instaurare l’alleanza terapeutica medico-paziente senza la quale l’obiettivo salute non può essere raggiunto. Se l’attenzione mediatica è ora protesa verso i possibili impieghi dell’intelligenza artificiale, in medicina bisogna ricordare che questo resta uno strumento additivo, mai sostitutivo dell’atto medico. «Ricordando “pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman – dice Imperatore – siamo consapevoli dell’unicità del pensiero umano e che il computer può incrociare infiniti dati nella maniera più veloce possibile, ma solo l’uomo è in grado di chiedersi il perché di quegli stessi dati. Attenti quindi a non perdere la visione antropocentrica dell’intelligenza artificiale». Anche per questo bisogna lavorare per rendere obbligatorio lo studio della comunicazione medico-paziente nel corso di laurea in medicina e chirurgia, dichiara la dottoressa Rosa Ruggiero, autrice del libro “ascoltare il malato, parlare al malato” e docente al master di management sanitario della A.O.U. Federico II. Stiamo seguendo con molta attenzione la proposta di legge relativa al tema delle “Disposizioni per il potenziamento degli aspetti comunicativi nelle relazioni del professionista sanitario con il paziente e i suoi familiari e con i componenti dell’équipe sanitaria” presentata il 25 gennaio 2023 e siamo fiduciosi che arrivi in porto quanto prima. All’incontro prenderà parte anche Marco Ferrazzoli, giornalista esperto di comunicazione scientifica del CNR, in comando presso l’Ufficio Stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che interverrà sulla narrazione medico-malato, tra letteratura e clinica.