Sud Italia, ma anche Grecia, Spagna, Turchia: nasce a Napoli la Società del Mediterraneo per cronicizzare il cancro e aprire a nuove frontiere delle terapie immunologiche
E dal convegno della SCITO (venerdì 23 febbraio, all’hotel Royal Continental), la società campana sull’immunoterapia, creata dall’oncologo del Pascale, Paolo Ascierto, che raggruppa esperti provenienti da ogni regione del Mezzogiorno, parte una nuova speranza per i pazienti affetti da melanoma metastatico finora non candidati ad alcuna cura.

Lotta al cancro e nuove frontiere delle terapie immunologiche. In Campania scendono in campo le migliori professionalità specialistiche. Un team che unisce le forze e dà vita a SCITO, la Società Campana di Immunoterapia Oncologica, creata dall’oncologo del Pascale, Paolo Ascierto. Società nata nel 2017 e che mai come quest’anno apre il suo convegno con l’obiettivo di allargarsi non solo alle regioni del Mezzogiorno di Italia, ma anche ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, Grecia, Turchia, Spagna appunto.
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Il convegno venerdì all’hotel Royal Continental, a Napoli. In scaletta nomi dell’oncologia internazionale (Cesare Gridelli, Enzo Montesarchio, Luigi Buonaguro, Bruno Daniele, Antonio Avallone, Mario Mandalà, Hector Soto Parra, Evaristo Maiello).  Ma anche moltissimi giovani. Ed è proprio dallo studio di una giovane oncologa, Maria Grazia Vitale, siciliana di origini, ma da anni al Pascale, e del biotecnologo Domenico Mallardo, entrambi del team di Ascierto, che parte una nuova speranza per i pazienti affetti da melanoma metastatico a cui, fino all’altro ieri, neanche l’immunoterapia veniva vista come un’ancora di salvezza. Si tratta di uno studio osservazionale retrospettivo che sta dimostrando come l’immunoterapia somministrata a pazienti con patologie autoimmuni, per definizione esclusi dall’immunoterapia, con multiplemetastasi, senza possibilità terapeutica, stanno rispondendo meglio di quelli senza autoimmunità e che la loro sopravvivenza è più ampia e la progressione della malattia più lenta.
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Lo scopo dello studio era ovviamente quello di confrontare in uno scenario reale l’efficacia e la sicurezza del trattamento con immunoterapia nella malattia autoimmune e nel gruppo di controllo. E vediamo cosa è emerso.