Negli studi in rete dalle 8 del mattino alle 8 di sera insieme alle guardie mediche, agli infermieri e agli specialisti ambulatoriali per fare filtro agli accessi inutili e impropri in pronto soccorso. Al debutto a Napoli in piazza Plebiscito il 23 e il 24 settembre, in occasione delle Giornate napoletane della Salute e della prevenzione.

Messo da parte il fonendoscopio ecco i camici bianchi di famiglia misurarsi non solo con consulenze mediche ma anche spirometrie, elettrocardiogrammi, misurazione della pressione ed ecografie.
La Fimmg, il principale sindacato di categoria, presenta dunque al Plebiscito il nuovo modello organizzativo dello studio di medicina generale organizzato in piccoli gruppi di medici. Studi in rete dotati di tecnologie diagnostiche di primo livello (spirometri, elettrocardiografi, ecocardiografi) per effettuare esami e visite in grado di sciogliere quesiti diagnostici anche complessi senza andare in ospedale. Ad alternarsi nello stand che ospiterà la medicina generale della Fimmg saranno sia medici accorsati che giovani camici bianchi in procinto di completare il percorso di formazione in medicina generale. Una presenza importante che consentirà di accogliere pazienti sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00 senza alcuna interruzione. Quella di quest’anno è la seconda edizione de “Le Giornate napoletane della salute, prevenzione e benessere”. Un’occasione per far capire ad anziani e malati fragili che il medico di famiglia è pronto a fare un salto di qualità per rifondare la medicina del territorio, grande assente degli ultimi anni ma pilastro essenziale per migliorare i flussi in ospedale e ridirre il cronico congestionamento delle prime linee.
La due giorni di Piazza del Plebiscito, sottolineano Corrado Calamaro e Pina Tommasielli (entrambi componenti dell’esecutivo di Fimmg Napoli) «sarà anche l’occasione per rilanciare con forza il tema delle vaccinazioni antinfluenzali e antiCovid». Nonostante il quadro epidemiologico non desti al momento preoccupazione «l’avvio della campagna vaccinale è essenziale per evitare che tra qualche mese si crei un’emergenza, con i pronto soccorso al collasso. Le vaccinazioni sono essenziali per proteggere le persone fragili e i pazienti affetti da cronicità».

UN NUOVO MODELLO ASSISTENZIALE
Il progetto messo in campo dai medici napoletani ha lo sguardo lungo e propone un nuovo modello assistenziale della medicina di famiglia, quale proposta di revisione dell’assistenza sul territorio da integrare con i progetti di riforma che sono in discussione in Conferenza Stato Regioni e in Parlamento. Parliamo della versione potenziata, riveduta e corretta, delle Aft, (Aggregazioni funzionali territoriali) pianificate dalle norme ma mai pienamente decollate in Campania e in Italia che si configurano anche come articolazione spoke delle Case della Salute finanziate con i fondi Ue del Pnrr ma prive di una dotazione di personale certa.

I FONDI ENPAM
Sullo sfondo l’Enpam, ente di previdenza dei medici, che possiede immobili in tutta Italia e che ha deciso di stanziare fondi ad hoc proprio per cofinanziare le Aft potenziate e ribattezzate coime Case di Comunità spoke per la presa in carico delle cronicità, avvalendosi di personale di studio e infermieri. “Un modello di assistenza – spiega Claudio Zanon dalla Summer School di Motore Sanità che a Gallio in provincia di Vicenza ha raccolto le proposte di tutte le regioni per una proposta realistica di riforma della medicina del territorio – che se progetto anche nelle vicinanze dei principali pronto soccorso consentirebbe di risparmiare risorse da impiegare per posti letto ospedalieri di Long Term Care di cui l’Italia ha urgente bisogno per allinearsi all’offerta dei principali paesi europei, erogare esami diagnostici di primo livello gratuiti (spirometrie, Ecg, esami di laboratorio) decongestionare i livelli specialistici ed abbattere le liste di attesa e che con il sistema della telemedicina si potrà avvalere anche della consulenza di specialisti on line senza contare le ampie possibilità di attuare su larga scala progetti di prevenzione con le vaccinazioni (influenza covid herpes, pneumococco), gli screening (mammella, colon , pap test,hcv, pungidito in loco e in caso di positività attivazione dei dipartimenti prevenzione Asl”.

CASE DI COMUNITA’ SPOKE
Case di comunità spoke in cui i medici con i camici bianchi di continuità assistenziale conserverebbero lo rapporto di lavoro, garantendo aggiornamento e modernizzazione delle AFT esistenti con circa 4/5 medici anche nei paesi delle zone interne disagiate che non hanno Case di comunità hub comunque concepite per servire un bacino di 50 mila abitanti e invece con la garanzia di prossimità del medico di famiglia. In pratica dalla Summer School una vera e propria proposta di revisione del Dm 77. “Non buttiamo via i soldi del Pnrr – conclude – e usiamoli per potenziare l’offerta dei posti letto per cronici e non autosufficienti come avviene gli altri paesi europei, Spagna Svezia e Portogallo compresi”.