Dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid in cui è stato a lungo il vice di Agostino Miozzo (poi dimessosi nel 2021) a un’altra emergenza, quella sociale e criminale di Caivano.

Fabio Ciciliano, 51 anni, nato a Napoli e proveniente dai ranghi della Polizia di Stato, avrà il compito di gestire i 30 milioni di euro che il decreto legge approvato ieri in Consiglio dei ministri destina per il piano straordinario di interventi volto a fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano. Medico della Polizia di Stato presso la segreteria del Dipartimento di Pubblica sicurezza, Ciciliano ha conseguito la maturità scientifica nel 1990 a Napoli per poi laurearsi in Medicina e Chirurgia nel 1997 all’Università degli studi Federico II. Quindi ha studiato Scienze delle pubbliche amministrazioni all’Università di Catania dal 2008 al 2010. Nei corridoi ministeriali lo conoscono come «medico specialista nelle catastrofi».

IMPEGNO IN PRIMA LINEA

Nel 2004 diventa dirigente sanitario di primo livello all’Asl Napoli 2 e va a occuparsi di medicina di urgenza all’ospedale Rizzoli di Ischia. Successivamente Ciciliano si è occupato di emergenza immigrazione lavorando ai Centri di identificazione ed espulsione (Cie) di Roma. Poi, nel 2011, diventa commissario di governo su incarico diretto di Palazzo Chigi per l’emergenza immigrazione dal Nord Africa. Nel suo curriculum anche impegni, nel campo sanitario, sia con il Dipartimento dei vigili del fuoco sia con quello della Protezione civile, intervallati, nel 2009-2010, nel pieno dell’emergenza ambientale, con un distacco in posizione di staff nella Struttura di missione chiamata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri a risolvere il problema rifiuti e l’allarme Terra dei fuochi in Campania.

L’EMERGENZA COVID

Quando è scoppiata l’emergenza Covid, da marzo del 2020, con il governo Conte, Ciciliano è stato componente del Comitato tecnico-scientifico, quel Cts guidato prima da Agostino Miozzo e poi da Franco Locatelli e Silvio Brusaferro che per due lunghi e drammatici anni è stato al centro dell’attenzione sanitaria, politica e istituzionale, in qualità di organismo incaricato di gestire vari aspetti della pandemia in Italia. Del Cts Ciciliano è stato per un lungo periodo il segretario verbalizzante e il responsabile della stesura dei documenti ufficiali delle sedute. In una intervista rilasciata all’agenzia Agi nel marzo del 2022 ha ricordato: «Per il lavoro che faccio ne ho viste tante, in tutto il mondo. Ma quello che successe nel marzo 2020 in poi fu devastante, un dramma mai visto, la più grande emergenza dal dopoguerra. Mai avrei pensato alla chiusura del Paese».

Il suo nuovo incarico non è ancora formalizzato: dopo la pubblicazione del dl Caivano, nei prossimi giorni, ci sarà poi uno specifico Dpcm per la nomina ufficiale con l’indicazione della durata della missione, compiti e perimetro operativo della struttura di coordinamento che gli è stata affidata.