Delega fiscale, Zanon (Motore Sanità): apprezzabile e da sostenere la proposta Zaffini (FdI) di un prelievo sul gioco on line per finanziare la spesa sanitaria. “Basterebbe l’1% della spesa pubblica improduttiva per far crescere ricerca e innovazione e garantire cure a migliaia di pazienti fragili”.

“E’ apprezzabile oltre che condivisibile, anzi da seguire e sviluppare la linea tracciata dall’onorevole Franco Zaffini (Fratelli d’Italia) presidente della Commissione Sanità e lavoro del Senato che, nella delega fiscale, propone con un ordine del giorno di istituire un prelievo, una fiche, su giocate e scommesse effettuate con strumenti di pagamento elettronico, attualmente non soggette al prelievo erariale unico sulle vincite, ovvero un aumento dei canoni di concessione dei giochi online da indirizzare al fondo sanitario nazionale“. Così Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità, commenta la proposta indicata dall’autorevole esponente di Palazzo Madama per finanziare il Servizio sanitario nazionale.
“L’idea di Zaffini – continua Zanon – di individuare una sorta di tassa di scopo che, oltre a finanziare la sanità pubblica garantirebbe anche una maggiore tracciabilità del gioco e dei giocatori – e dunque realizzerebbe un contrasto all’eccesso e cure mirate per la ludopatia – va nella stessa direzione di una nostra proposta, più volte avanzata in occasioni pubbliche e convegni scientifici.
A fronte di una percentuale del Pil investito per la Sanità, sceso ai livelli più bassi in Europa, diversi punti sotto la percentuale garantita in Francia e Germania, bisognerebbe anzi pensare concretamente – aggiunge Zanon – alla sostenibilità del nostro Servizio sanitario con nuove fonti di finanziamento anche agendo in maniera illuminata sulla qualificazione della spesa pubblica in Italia. Basterebbe reinvestire l’1 per cento della spesa inutile o improduttiva – conclude – per recuperare 6 o 7 miliardi di euro per la sanità italiana che darebbero una spinta agli investimenti in Innovazione e ricerca di cui beneficerebbero innanzitutto i malati più fragili che hanno difficoltà di accesso all’innovazione e subito dopo l’intera economia di un indotto che sostiene larghi strati strategici per la crescita del nostro Paese”.