Risorse, riorganizzazione e buon uso del personale. Pierino Di Silverio alla Midsummer School di Motore Sanità

Innovazione tecnologica, intelligenza artificiale e big data, investimenti in digitalizzazione, nuove tecnologie, ricerca e nuovi farmaci: sono queste le leve strategiche per la sostenibilità del servizio sanitario nazionale, un patrimonio pressoché unico nel panorama europeo che però non regge senza investimenti, sforzi riorganizzativi e assunzioni mirate del personale (medici, infermieri e tecnici) che vanno motivati, premiati e sostenuti affinché restino a popolare le corsie delle aree più critiche della rete assistenziale ospedaliera e territoriale. 

Questo il pensiero di Pierino di Silverio medico napoletano, segretario nazionale dell’Anaao, principale sindacato di categoria della dirigenza medica che stamattina ha aperto i lavori della seconda edizione della MidSummer School di Motore Sanità, in corso di svolgimento a Roma. Fari puntati sull’accesso all’innovazione e sulle risposte a bisogni sempre più urgenti dei cittadini: “Per innovare funzioni, servizi e processi di cura in un’ottica di salute globale

 abbiamo soldi per la tecnologia e ce li fornisce il Pnrr ma la tecnologia ( già oggi poco utilizzata in Italia) non può funzionare senza il personale. Il Pnrr rischia di essere un buco nell’acqua. Oggi in Italia servono circa 15000 medici oltre il 10 per cento in Campania che sconta due lustri di tagli dovuti al piano di rientro e la più bassa quota di accesso al Fondo sanitario nazionale. La Campania che vien fuori da anni di blocco delle assunzioni ha un buco generazionale. Ma tutte le regioni soffrono. 

A limitare le assunzioni oltre che la carenza di medici specialisti in alcune branche e la poca attrattivita del sistema c’è il tetto all’assunzione del personale che oltre ad essere anacronistico appare anche contraddittorio con la volontà dichiarata di assumere che viene dai livelli di governo nazionale”. “La medicina e i decisori sono chiamati a valorizzare le innovazioni terapeutiche e tecnologiche rese disponibili, garantendo da un lato un accesso sempre più appropriato ed universale alla prevenzione e alle terapie – aggiunge Claudio Zanon, direttore scientifico di MNotore Sanità – seguendo logiche che vedono la gestione della salute alla luce ma non “in funzione di criteri economici, ponendo particolare attenzione alla riduzione degli sprechi, come l’aderenza dei pazienti alle prescrizioni farmaceutiche, ma senza disincentivarle laddove necessarie perché davvero utili e quindi anche cost-effective (vantaggiose in termini di costo-efficacia)”. 

“Dall’altro lato – aggiunge lessandro Miani, Presidente SIMA – Società Italiana di Medicina Ambientale – in un Paese che invecchia progressivamente e rapidamente come l’Italia offrendo sostegni sociali ma anche assistenza ai bisogni di salute della donna e dei bambini – dobbiamo essere in grado di orientare i servizi socio-sanitari e l’assistenza alla cronicità verso forme di sanità digitale sempre più spinte”.